CARDIO ON LINE EUROPE S.r.l.
Pubblicato il: 3marzo2011

TELECARDIOLOGIA IN PUGLIA – CONFERENZA STAMPA ROMA

Un milione di euro spesi bene, spesi molto bene se si considera che hanno salvato e hanno contribuito a salvare molte vite umane e a rendere perfetto sul territorio un servizio indispensabile quale quello di telecardiologia. I dati, i risultati di questo servizio sono stati presentati ieri in Puglia in una conferenza stampa. In sei anni di vita il servizio di telecardiologia ha permesso di ridurre in Puglia la mortalità coronarica del 50% ed evitare il ricovero improprio per più di 200 mila pazienti. E’ questo il bilancio presentato dal governatore Vendola insieme all’ assessore pugliese della sanità Fiore, al direttore dell’ Ares Puglia Bux e al direttore di cardiologia del Policlinico di Bari Antonelli. Il costo del servizio finora è stato di 1 milione di euro all’ anno hanno spiegato, un risparmio notevole rispetto ai tanti ricoveri inutili. “Un’apparecchietto della grandezza di un pacchetto di sigarette poggiato sul torace del paziente per dieci secondi registra un segnale che via telefono arriva ad una centrale operativa che decodifica il segnale, lo trasforma in un elettrocardiogramma, cioè in una possibilità di diagnosi da parte del cardiologo presente, e lo stesso poi comunica il risultato o al medico che ha rilevato il segnale o alla centrale operativa o contemporaneamente ad entrambi. Un servizio che mette in collegamento gli operatori del 118 con una rete di 32 unità di cardiologia presenti sul territorio per indirizzare subito il paziente acuto all’ unità coronarica più vicina. Il servizio realizzato in Puglia, ha spiegato il governatore Vendola, è l’ unica esperienza nel nostro Paese. Una buona pratica, ha detto, che la Regione mira a estendere pure alle patologie cerebro-vascolari acute. Nichi Vendola “Con la telecardiologia si abbattono le diseguaglianze, con la telemedicina anche la persona che opera, lavora o vive in un posto lontano riesce ad esercitare il diritto alla salute”.

Giovedì 3 marzo 2011 | h7:30

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